giovedì 17 febbraio 2011

Gran Galà di San Valentino - "La Valle della Speranza"...raccontata da Monica..

Care ragazze , oggi è il 17 febbraio, San Valentino è ormai archiviato ma non è mai troppo tardi per festeggiare l'amore...Quest'anno per concedermi un wee-kend diverso del solito ho deciso di unire l'utile al dilettevole, e sono andata a visitare Terni la città di questo Santo, approffitando dell'occasione per godere di una piece interpretata da Gabriele,e per conoscere una donna splendida, Natascia che cura il blog dedicato a lui...Posso solo dire che non mi sono pentita di aver fatto questa piccola "follia", ed ora vorrei condividere le mie emozioni con chiunque desideri leggere questa piccola fedele cronaca, che non vuole avere certo la pretesa di una recensione(!!), ma solo un affettuoso resoconto di questo spettacolo che resterà un bel ricordo nei miei pensieri...Prenotati per tempo i biglietti dello spettacolo su internet, sul sito greenticket siamo arrivate a Terni con l'intenzione appunto di godere di un buona prova teatrale e passare un fine settimana spensierato..Sapevamo già che gli interpreti principali di questa piecè sarebbero stati Gabriele e l'attore Mariano Rigillo già apprezzato in "capri 3" nella parte di "Gianni", il medico che prende in cura il protagonista, Andrea Concordia.. Poco si sapeva invece della trama di questa piecè, intitolata "la valle della speranza", se non che le vite di un prete,e quella di un giornalista si sarebbero incontrate creando lo spunto per una storia ricca di un significato degno da raccontare...Ci ha accolto al nostro arrivo una struttura dallo stile moderno con ampi spazi all'ingresso di un botteghino davanti al quale ci siamo fermate per ritirare il biglietto e aspettare pazientemente l'inizio dello spettacolo...Approfittando nel frattempo per fare una bella chiacchierata tra di noi, che mi ha fatto scoprire in Natascia una donna molto dolce e determinata e in un suo marito una persona molto simpatica e disponibile..Il tempo è passato velocemente e tra una parola e l'altra i nostri artisti cominciavano a farsi vedere, mentre gli ultimi particolari venivano messi a posto, tutti noi spettatori ormai arrivati alla spicciolata e ci siamo messi in fila per entrare nella sala.. Al nostro ingresso scopriamo subito una sala più piccola di quella che mi ero aspettata, e con piacere ci apprestiamo ad occupare i nostri posti vicini in platea, contente di avere una visuale dalla seconda fila....Il palco è già ampiamente predisposto con gli strumenti di una intera, piccola orchestra musicale, e gli ultimi attimi scorrono nella curiosità di capire quanta parte avranno i brani musicali e quanto resteremo coinvolti dalla recitazione dei nostri protagonisti ,perchè si sa, a teatro non si può sbagliare e deve per forza essere "buona la prima".............. Quando le luci si abbassano,scopriamo che la narrazione della nostra vicenda avrà luogo con l'uso alternato degli attori sul palco, alcuni video, la cui visione è permessa da uno schermo piazzato sullo sfondo e i brani suonati da una bravissima orchestra di elementi..(l'unica nota stonata il volume eccessivo dell'impianto che per una sala così piccola forse poteva essere meno potente!)... In una regione povera, in cui la popolazione è dedita per la maggior parte all'agricoltura, vi è un terreno, all'apparenza brullo e inospitale che un coraggioso sacerdote, sceglie come sede per tentare di costruire qualcosa di molto grande, agli occhi del signore..Il nostro bravo Mariano Rigillo, lo si capisce subito,indossa i panni di un prete che non si arrende davanti alla povertà e alla disperazione di coloro che vivono abbandonati a se stessi sulla strada, ma al contrario si reca a cercare ogni anima persa, una per una e li conduce in quello che deve diventare il loro rifugio, una base per poter ricominciare...Ma ahimè per fare questo occorrono soldi, e mezzi che quella buon anima non possiede, e per poter realizzare il suo scopo, non esita a chiedere aiuto,perfino a chi il cuore l'ha chiuso da tempo....La vita nel paese non e facile e tra la fatica di andare avanti e la diffidenza nei confronti di coloro, con alle spalle storie così difficili,assistiamo ad alcuni scontri per permettere che questa piccola "comunità" vada avanti..Si alternano sul palco storie di gente semplice,ma comunque pronta ad atti di generosità di fronte alla disperazione, e storie di chi l'abbandono l'ha vissuto sulla propria pelle fin da bambino......ma non ne fa una colpa al destino..anzi cerca di rialzarsi e di andare avanti,nel calore di quella che ormai è diventata come la propria "casa"......In tutto questo la lotta perchè questo diventi una magnifica realtà viene puntigliosamente registrata da due giovani di belle speranze, due aspiranti giornalisti che con uno sguardo ironico e disincantato osservano e criticano.. Sono giovani e bravi i nostri due interpreti ( ed uno si può osservare è molto simile a Gabriele e potrebbe essere lui a quell'età............) e con la curiosità tipica degli adolescenti si chiedono che senso ha, tutta questa gran fatica spesa,per recuperare persone all'apparenza perse per la società,senza più alcun valore a livello sociale....e sarà poi vero che chi cade in certi errori, non è più neanche degno di essere considerato,si chiedono i nostri due ragazzi, senza riuscire a darsi una risposta E se un giorno dovesse capitare a loro, patire la stessa sorte, come disperati reietti...??? Ma ecco....molti anni sono passati, non è più tempo per certe domande perchè tutto ciò che era solo una bella promessa, ora è diventata una straordinaria realtà..Sulle assi del palcoscenico vediamo ritornare la figura del nostro sacerdote..Ormai più anziano e forse piegato nel fisico, possiede però ancora la lucida fermezza di chi è sicuro del proprio operato ed è con determinazione, che ancora una volta affronta il suo antagonista da sempre, il nostro giornalista,ormai cresciuto e diventato una penna celebre...il nostro Gabriele, in tenuta da elegante fotoreporter è diventato ormai una firma accreditata del suo giornale, forse avrebbe potuto fare molto per una realtà così generosa come la nostra comunità, ma non ne ha mai avuto intenzione..il suo cinismo si è ormai consolidato in una sprezzante considerazione di questa realtà e a niente valgono le considerazioni del nostro sacerdote, che come un vecchio leone coraggioso è fiero e tranquillo di quello che ha realizzato....Ma sarà poi vero che la fiera lotta di quest'uomo non ha colpito nel segno?? Cambia la scena ed il nostro giornalista è ormai solo....E' stanco,non riesce a concentrarsi, più volte tenta di continuare nel suo lavoro,senza riuscire a concludere un gesto..La radio annuncia che le parole di fuoco scambiate con il sacerdote sono state anche le ultime...Il prete ha reso l'anima a Dio serenamente e il nostro reporter getta la sua maschera di indifferenza e in un sofferto monologo, si abbandona solo adesso ad alcune considerazioni.. Perchè solo ora si rende veramente conto di aver creduto solo in se stesso, di aver allontanato forse anche le persone che avevano bisogno del suo aiuto, perchè credute deboli e insignificanti....Fantasmi ritenuti invisibili ai suoi occhi, che invece possono dare tanto a chi sa donare loro amore e comprensione....E' questo che rende veramente indelebile e incancellabile una persona, più del prestigio e di qualsiasi fama...Ed è per questo che un uomo come il fiero ed orgoglioso prete sarà ricordato in eterno da quelle anime che ha recuperato, per aver saputo far germogliare in loro il seme della "speranza"....E così si conclude dopo un emozionante carrellata di testimonianze di affetto, questa bella rappresentazione...Uno per uno ci viene offerta la possibilità di applaudire tutti i bravissimi interpreti di questa emozionante pièce,e naturalmente gli applausi più grandi ai nostri due grandi protagonisti che si sono dimostrati all'altezza della situazione..... Grandissimo Mariano Rigillo nella sua ferma pacata rivendicazione di questa bella figura simbolica, (liberamente ispirata da quello che ci fa sapere Gabriele alla figura di don Gelmini) che porta avanti il suo disegno fino alla fine. Bravissimo il nostro Gabriele a rappresentare la strafottenza tipica di una figura dei giorni nostri che crede di essere sicura di se stessa, per poi scoprirsi fragile e solo, davanti all'illusione di aver creato qualcosa di eterno, che poi si infrange come una bolla di sapone....E concludo ringraziando Gabriele per la sua gentilezza e disponibilità nell'averci dedicato qualche minuto per i saluti, alla fine dello spettacolo....e dato che il tutto era stato provato solo nell'arco di un pomeriggio si apprezza ancora di più la sua disponibilità, vista la possibile stanchezza.... Un bacio a tutte e speriamo..alla prossimo resoconto di una bella rappresentazione!!
Baci  Monica Trudu

Ringrazio Monica per questo riassunto della serata e di nuovo grazie a Gabri !

2 commenti:

  1. un resoconto bellissimo ed emozionante, che solo una ragazza specile come te poteva scrivere!!
    un bacione
    alessandra

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  2. Grazie Alessandra per essere passata dal blog e grazie a Monica per il suo resoconto!!
    Un bacione
    Naty

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