Benvenuti sul blog dedicato a GABRIELE GRECO, giovane attore che ammiro e stimo molto. Il link di questo spazio, curato da me, lo troverete anche sul sito ufficiale dell'artista. Grazie a coloro che passeranno di qua e vorranno partecipare con i propri commenti.
venerdì 18 ottobre 2013
Rashid - Il film
Benché ispirato a un fatto realmente accaduto (a Messina nel luglio del 2013 e riferito ampiamente dai mezzi di comunicazione), “Rashid” è un cortometraggio dove i personaggi e le vicende narrate sono frutto della fantasia... dell’autore e regista del film (Giampiero Cicciò).
Nei suddetti servizi giornalistici, che hanno scosso l’opinione pubblica non solo italiana, si dà notizia della morte del giovane marocchino Jouners El Kadiri, annegato dopo essersi tuffato nelle acque dello Stretto dove è stato colpito da un malore. Il cadavere del ragazzo, trasportato a riva da un amico, è rimasto poi sulla spiaggia per diverse ore tra l’indifferenza di molti bagnanti che hanno continuato a svolgere le proprie attività, a prendere il sole, giocare a carte, a racchettoni, a leggere libri e riviste… (Il reportage di un fotografo del quotidiano locale “Gazzetta del Sud” ha immortalato il tutto. E, in particolare, una sua foto che ritrae il corpo di Jouners sotto un telo bianco circondato da persone che vicino a lui fanno tranquillamente il bagno, è rimbalzata per giorni su Facebook e su Twitter).
Il film racconta una storia somigliante all’accaduto. E i temi centrali sono tre: il razzismo, l’assuefazione (alle sciagure che ci circondano ma che non ci toccano in prima persona) e l’emarginazione (di cui sono vittime molti emigranti giunti da paesi lontani). Nondimeno il film descrive il contraltare di solidarietà e altruismo che certi eventi fortunatamente hanno.
Attraverso il susseguirsi di situazioni in apparenza paradossali, amare e a volte tragicomiche, Cicciò racconta le ultime ore di vita di Rashid, un giovane magrebino che vive e lavora come lavapiatti in un ristorante di Messina.
Rashid simboleggia un’altra terra, un’altra lingua, una cultura estranea alla nostra, un mondo a noi sconosciuto. E sconosciuto è per i più anche il suo desiderio di tornare a quelle radici da cui si è dovuto separare. Il film narra inoltre del rapporto con la Natura, con il mare, di un “esule” che riconosce nell’aria che respira una forza unificatrice che rende ognuno di noi “cittadino” dello stesso pianeta al quale nessuno è estraneo. Eppure, lontani dai propri cari, dalle proprie tradizioni, tutti noi potremmo ritrovarci in una condizione di profondo disagio o, peggio, di grande solitudine.
Pertanto, l’intento ultimo del film è sottolineare il fatto che immigrazione e integrazione sono due termini inscindibili e che il “viaggio” che compie Rashid, costellato di ghettizzazione e isolamento, riguarda l’intera umanità e non solo la drammatica vicenda di un giovane deceduto in una terra per lui “lontana”.
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